L'equilibrio lipidico, la cosiddetta omeostasi lipidica del nostro organismo è determinata da innumerevoli fattori.
Nel tempo le diete di tendenza hanno fatto leva su uno di questi fattori gridando al segreto del dimagrimento e così prima i carboidrati, poi l'indice glicemico, poi le proteine, a seconda del momento, sono diventati i responsabili della nostra quantità di massa grassa.
Nella realtà poiché è l'insieme di numerosi fattori a determinare la nostra composizione corporea eliminare o contenere eccessivamente uno di questi fattori non determinerà il raggiungimento di un dimagrimento effettivo ed efficace ma porterà solamente l'individuo a un dimagrimento momentaneo che lascerà presto il posto a un blocco metabolico e motivazionale.
Qual è allora l'approccio nutrizionale migliore per un dimagrimento efficace?
Non esiste un approccio nutrizionale migliore di un altro.
Un approccio nutrizionale può funzionare meglio o peggio su un individuo per via dei gusti e delle preferenze individuali che lo rendono sostenibile nel tempo, ciascuno di noi ha infatti un proprio equilibrio lipidico al quale l'organismo tenderà a ritornare.
Questo punto di equilibrio è il set point lipidico, pertanto il dimagrimento generato da un approccio nutrizionale si arresta nel momento in cui raggiungiamo il nostro set point lipidico quindi bisogna agire su questo per continuare ad avere risultati.
Agire sul set point lipidico vuol dire, una volta che si verifica un blocco della perdita di peso determinata da un regime ipocalorico, fermarsi, non continuare a tagliare le kcal ma consolidare i risultati raggiunti, mediamente per un tempo che va dalle 2 alle 4 settimane, determinare così un nuovo equilibrio lipidico-ormonale e solo allora ripartire tagliando le kcal.
Tale approccio garantisce il rispetto dei tempi fisiologici di risposta del nostro organismo, il dimagrimento sarà così sostenibile e non eccessivamente stressante per il corpo.
Mediamente una riduzione del peso efficace è di circa lo 0,5-1 % del peso a settimana.
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