Ma è davvero possibile stimare con certezza il consumo calorico della nostra attività fisica monitorando semplicemente la frequenza cardiaca?
Non proprio!
Nelle attività aerobiche esiste una relazione diretta tra il consumo di ossigeno e la frequenza del battito cardiaco, quindi: più l’attività è intensa - più consumiamo ossigeno - più i nostri battiti salgono - più disperdiamo calore - più bruciamo calorie!
Ma nella pratica come funziona?
Nella pratica, in verità, esistono innumerevoli variabili che possono incidere sulla linearità di questa relazione.
Facciamo un esempio: avete mai saltato la corda? Se vi cimentate per la prima volta nel salto della corda, noterete un’impennata del vostro battito cardiaco, per via della mancanza di coordinazione nel gesto, non lo avete mai fatto, non lo sapete fare, fate fatica…ma man mano che imparerete a saltarla i vostri battiti nel corso dell’attività saranno più bassi e controllati….e quindi all'inizio avrete bruciato più grassi e calorie? Il dispendio calorico sarà poi diminuito? La risposta è che sarà rimasto pressoché invariato, avrete migliorato l'economia del gesto.
La coordinazione, la temperatura esterna, le emozioni sono tutti fattori impattanti sul nostro battito cardiaco e questo lo rendono un fattore, che se considerato a se, non è sufficiente per monitorare il reale dispendio calorico dell'attività sportiva.
Che poi di queste calorie che bruciamo con l’attività fisica…quali sono carboidrati e quali sono grassi?
La risposta è: un mix di entrambi.
Sappiamo che la fascia lipolitica, la "zona brucia-grassi" , ossia il range dei battiti cardiaci in cui vengono ossidati i grassi è rappresentato da circa il 60-70 % della nostra frequenza cardiaca max, quindi nella pratica più un’attività è intensa e più consuma zuccheri (carboidrati) e più è blanda più consuma grassi.
Di seguito uno schema del rapporto tra intensità attività e fonte energetica preferenziale.
Ma quindi se consumo più grassi dimagrisco di più se consumo più zuccheri dimagrisco di meno?
NO, la verità è che se nell’attività fisica, data la tipologia e l’intensità impiegata, avrò consumato più grassi, quando sarò a riposo il mio organismo tenderà a bruciare più zuccheri, viceversa se avrò bruciato più zuccheri con l’attività, a riposo il corpo brucerà più grassi, quindi per "dimagrire" ciò che conta rimane sempre il dispendio calorico totale nell’arco di un tempo medio-lungo, rispetto a quante calorie ingerisco, il detto e ri-detto "deficit calorico" creato.
Quindi se l'obiettivo è la mera perdita di peso come andrò a determinare il deficit calorico se correndo, camminando, saltellando posso deciderlo io a seconda delle mie preferenze...
Avere percezione della frequenza cardiaca ha pertanto senso per disporre e monitorare un parametro in più legato alla propria performance sportiva, ma finisce là.
Il vero obiettivo dovrebbe essere quello di diventare più performanti, di migliorare i propri risultati, perchè più ci alleneremo a fare qualcosa più riusciremo a fare quel qualcosa in un lasso di tempo minore e maggiore sarà il risultato metabolico e ormonale che raggiungeremo:
migliorare la performance, ci permette di migliorare l’intensità del gesto e aumentare il consumo calorico, volete una stima esemplificativa?
Una corsa blanda per circa 10’ avrà un consumo di circa “peso in kg * 0,44”, se media “kg * 1”, se intensa “kg * 1,5”.
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